Liam Santoleri

I walk. Each footstep creates my path. Before I start walking, I use a topographic map and my imagination to read the landscape. I first envisage the walk, then I go. Reaching a peak, descending into a valley, touching a point on the map. I walk along apredefined course. I follow a sound or instinctively arrive at an unknown point. When walking I create. Straight lines. Geometric shapes. I follow the lines of a ridge. The shores of a lake. The territory I pass through inspires me. I walk along the backbone of the mountain, over the jutting rocks, I’m fascinated by the contour lines and the curves which illustrate the map and I like to shadow imaginary lines along the ground.
Walking is everything and all is resolved in walking. I document my activity. Each project has a date, the geographical coordinates of the areas I pass through, the hours and minutes taken.
During each walk I leave a delible trace. I use diverse materials. The culmination of my experience on the ground is the staging of a “site-specific” work; further elaboration results in an exhibition. The “site-specific” works are a promise made to the territory which I cross, through which I travel, to the place which hosts me. When I leave a lamina of metal, a length of
cloth between the rocks, when I amass a pile of stones, when I colour a branch, I’m not creating a sculpture. I completely own the place which welcomed me. I’m in syntony with it. Each walk is a journey into an unknown territory. I return only to recount all which I have seen and felt. This is my art. I’m walker, explorer, topographer, designer, and photograph, painter and sculptor contemporaneously.

Cammino. Misuro il cammino con i passi. Prima di camminare leggo il paesaggio attraverso la carta topografica, e l’immaginazione. Penso il cammino prima, poi mi muovo. Raggiungere una vetta, scendere all’interno di una valle, toccare un punto della carta topografica. Cammino lungo una rotta stabilita in precedenza. Talvolta al momento di partire seguo un suono o raggiungo d’istinto un punto ignoto. Camminando disegno linee rette, figure geometriche. Seguo la linea di una cresta o le sponde di un lago. Il territorio che percorro mi ispira. Cammino sullo scheletro della montagna, sulle rocce che affiorano, sono attratto dalle isoipse e dalle curve che disegnano sulla carta e mi piace seguire sul terreno delle linee immaginarie. Il cammino è tutto e tutto si risolve nel camminare. Porto con me il necessario per documentare il mio movimento. Ogni lavoro implica una preparazione, uno svolgimento sul campo e una elaborazione in studio del materiale raccolto.Il culmine dell’esperienza sul campo è la realizzazione di un site specific work. L’elaborazione di tutto ciò che è stato generato dal cammino culmina in un’esposizione. I site specific work sono una promessa fatta al territorio che sto attraversando, che percorro, al luogo che mi ospita. Quando lascio una lamina di metallo o una stoffa tra le rocce, quando accumulo dei sassi o coloro un ramo non creo una scultura, mi impegno a possedere completamente il luogo che mi ha accolto, e ad entrare in sintonia con esso. Ogni cammino è come un viaggio in una terra sconosciuta da dove posso tornare soltanto per raccontare quanto ho visto e sentito. La mia arte è questa, sono camminatore, esploratore, topografo, disegnatore e fotografo e pittore e scultore contemporaneamente.